“L’Amico di famiglia”
di Luigi Carotenuto
Edizioni Prova d’Autore
Note trafugate alla vita con il coraggio di un equilibrista che, sagacemente, incede sull’impalpabile filamento del tempo. Intime corrispondenze, liriche le quali, a ridosso dell’apparente agevolezza, nascondono un’emotività peculiare che, paradossalmente, può essere compresa protendendosi al di là della singola parola. “Piove a dirotto sulla via di casa”, il senso di smarrimento si attorciglia alla percezione di inadeguatezza, impossibile “aderire a questa realtà”, in nessun modo, “nemmeno con la colla”, e lo spasimo, al quale stoltamente “sbarriamo le porte come se la luce servisse a nascondere la notte”, spadroneggia “nell’identico modo di sempre”. Il pensiero dell’autore diviene lo specchio nel quale riflettendosi, come per prodigio, è possibile riverberare. “L’Amico di famiglia” di Luigi Carotenuto, edito da Prova d’Autore, prefato da Anna Vasta, approfondisce gli assunti classici della versificazione i quali, per mezzo dell’impulsiva genialità del poeta, rifioriscono. Così, in un cosmo distinto dalla tenacia di una “precarietà” versatile, muta l’accezione del dolore, or ora, viatico per un appagamento, oltreché individuale, partecipato. Un canto pragmatico, garbatamente canzonatorio. Nondimeno, rivolto all’esistenza con gli “occhi danzanti” e fiduciosi di colui che lancia “un sasso”, poco importa che sia “piccolissimo” o, ancor meno, sia ignoto il destino che lo attende.
Grazia Calanna
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